domenica 8 maggio 2011

Eccoci qua

Delle biciclette elettriche avevo già parlato in un post sull'altro mio blog (http://roadlifeblog.blogspot.com/2010/10/guidare-ubriachi-e-senza-patente-si-si.html) e le mie considerazioni non erano certo lusighiere. Fondamentalmente criticavo due cose: la prima era il design. Fin quando le bici elettriche (o pedelec, come le chiamano all'estero) saranno brutte come la fame non si diffonderanno mai, o per lo meno non si diffonderanno mai tra i giovani. Adesso, a distanza di un po' di tempo, posso dire che di bici elettriche carine ce ne sono, ma in giro se ne vedono ancora poche, più che altro perchè i prezzi sembrano essere direttamente proporzionali allo stile (oltre che alla qualità).
La seconda cosa che criticavo era l'impossibilità - secondo il codice della strada - per una bici elettrica di "andare da sola", ovvero senza pedalare. Su questo punto vi posso dire che semplicemente ho cambiato idea.
In breve, una bici elettrica è una bici con un piccolo aiuto, non un motorino particolarmente lento. La sostanza non cambia ma la filosofia di fondo e l'approccio sì.
Basta con le menate, alla fine pensa e ripensa la bici elettrica me la sono procurata, e siccome non navigo nell'oro ho preso la più economica - scartando però i catorci cinesi da 40kg.
Eccola qui:

E' vero non ha una bella linea - una bici elettrica davvero bella non l'ho ancora vista - ma almeno non viene voglia di voltarsi dall'altra parte.
Qualche dato tecnico (questa parte la potete anche saltare se non siete cultori delle pedelec): motore geared da 250w, batteria LiFePo4 24v 10ah, tre modalità di assistenza, peso 25kg, ben pedalabile anche a motore spento - quest'ultima cosa per me è essenziale dato che uso l'assistenza praticamente solo quando le gambe non ce la fanno.
E per adesso la chiudo qui, tanto ne parlerò in giro per i vari post. Alla prossima!

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