domenica 8 maggio 2011

Rimorchiare in bici (ovvero possibili cure per la mia sindrome di Mad Max)

Se scoppiasse domani un'apocalisse nucleare, o un'invasione di zombi, e avreste il culo di sopravvivere, quale mezzo scegliereste per spostarvi?
I mezzi pubblici vi lasciavano a piedi anche prima, figuriamoci adesso.
La macchina va bene, ma prima o poi finisce la benzina e le stazioni di servizio hanno esaurito il carburante.
I piedi vi portano dove volete, ma non si possono considerare un mezzo di trasporto e quindi sono squalificati da questa classifica.
Deltaplani e parapendii sono decisamente poco pratici per muoversi in città.
Cosa rimane? La bici, ovvio.
La bici, però, è fatta per trasportare solo il suo conducente e poche altre cose, per cui vi serve una soluzione se ad esempio dovete migrare verso zone con radioattività più bassa e portarvi appresso quello che rimane delle vostre cose.
Vi serve un rimorchio, è l'unica soluzione.

Prima che il mondo andasse affanculo c'erano due tipi di rimorchi per bici: quelli per portare esseri viventi (bambini, cani, cincillà, ambipligi ecc.) e quelli - appunto - per trasportare bagagli. Dei primi non ve ne fate nulla, i secondi sono introvabili o costano un occhio della testa. Non rimane che costruirvi da soli il rimorchio per la vostra migrazione.
Su www.instructables.com ho giusto trovato quello che fa al caso vostro:


Un rimorchio fatto di plasticaccia, tubi di alluminio e altri materiali di dubbia provenienza, pronto per essere stipato di bagagli e portarvi lontano dagli zombi o dalle radiazioni. Stupendo, vero?

Ok, adesso torniamo alla banale realtà quotidiana. Perchè vi ho detto tutto questo? Beh, perchè ho la sindrome di Mad Max, e quindi tutto ciò che è postatomico è meraviglioso. E quindi uno di questi cosi lo voglio costruire anch'io, alla scusa per utilizzarlo ci penserò dopo.
Per adesso ho recuperato le ruote della mia vecchia bmx (13 pollici) che dovrebbero andare bene, e il contenitore di plastica bello grosso.
Che per adesso è trasparente col coperchio fucsia ma che verrà verniciato di nero prima di essere montato.
Rimangono da procurare due assi di legno, le staffe a cui aggranciare le ruote e i tubi per unire il rimorchio alla bici. Quest'ultima parte la devo ancora ingegnerizzare (prendo a prestito questo termine dall'inglese), perchè rispetto a quello che è mostrato nel tutorial voglio un sistema di sgancio rapido e lo voglio agganciare alla fine del portapacchi e non al tubo della sella.
Sono abbastanza fiducioso, la cosa sembra molto fattibile. L'ultima cosa che dovrò trovare sarà il coraggio di andarci in giro, ma per quello mi sto attrezzando.

Ma si può fare anche di meglio, per cui vi lascio con questa succosa immagine, che possa essere da ispirazione per tutti voi:



p.s.: il tono scherzoso del post nasconde una cruda verità, ovvero il fatto che spesso a seguito di calamità naturali (o innaturali) la bicicletta è l'unico mezzo di trasporto affidabile.

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