Dopo un pomeriggio di pallosissimo studio esco dalla porta, inforco la bici e mi dirigo verso casa. Non faccio nemmeno cento metri che a terra cominciano a comparire tante piccole macchioline scure...quanto tempo ho prima che inizi a piovere seriamente? Non lo so, ma è meglio muoversi.
Accendo il motore, setto l'assistenza su sport, ingrano la terza e via, a tutto gas verso casa. O a tutta corrente dovrei dire. Pedalo come un forsennato, mi infilo nei vicoli per evitare il traffico, scanso le buche a rotta di collo, dribblo le automobili in fila, freno, scalo due rapporti e volo oltre le curve a gomito, oltre le vecchiette che si affacciano dalle finestre con il naso all'insù, oltre i bambini che continuano a giocare a pallone per le strade, oltre i sampietrini del centro, oltre le auto con la musica a palla, oltre la preoccupazione di rimanere sotto la pioggia.
Arrivo quasi davanti alla porta di casa e smette di piovigginare. Credo che non se ne sia accorto nessuno di queste 4 gocce, ma chi se ne frega? Bellissimo comunque.
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